Impianto di riciclaggio dei pneumatici

I pneumatici fuori uso, problema o opportunità?

La combustione a cielo aperto

È la pratica illegale della combustione a cielo aperto a costituire la nota più allarmante.

Il fumo prodotto dalla combustione libera dei PFU contiene infatti inquinanti nocivi come: idrocarburi aromatici, composti solforosi, monossido di carbonio e ossidi di azoto.

Le temperature elevate raggiunte durante l’incendio causano inoltre la decomposizione della mescola di gomma e la produzione di oli idrocarburici a vario peso molecolare che si prestano a diffondere ed alimentare rapidamente il fuoco.

Il pericolo è che, anche successivamente allo spegnimento dell’incendio, le sostanze chimiche lisciviate dall’acqua possano contenere metalli pesanti in concentrazioni tali da rischiare l’inquinamento della falda sottostante.

Per questi motivi la messa in discarica dei PFU è stata progressivamente bandita in Giappone, Nord America ed Europa

Riuso, riciclo o recupero

L'opportunità

l bando dello smaltimento in discarica di PFU negli USA ha comportato cambiamenti notevoli nella gestione dei rifiuti ed ha favorito nuovi metodi di recupero e riciclo.

Riuso, riciclo o recupero energetico invece di smaltimento?

I cambiamenti legislativi sono particolarmente importanti per l’Italia perché da noi la situazione è ancora più complessa: sebbene il 48% dei PFU sia dichiarato dedicato al recupero energetico, la quantità percentuale del recuperato, non corrisponde in inventario. Pare inoltre che le quantità di PFU non inventariate raggiungano il 25%. Quest’ultimo dato implica che, nel periodo 2005-2010 si è perso il controllo di 100.000 tonnellate/anno di PFU (rapporto LEGAMBIENTE). Questi studi indicano inoltre che, già nel 2005, le discariche abusive sul territorio nazionale ammontavano a più di 1000.

Un diverso metodo di trattamento dei FPU

Presentiamo uno dei diversi metodi di trattamento dei PFU miranti al recupero del massimo contenuto energetico, evitando al contempo la “combustione”, fonte di energia termica (e quindi evitando trattamenti complessi dei fumi di scarico).
Si tratta della “pirolisi”, un processo fermo-chimico che induce la depolimerizzazione dei materiali organici costituenti la gomma, in un ambiente inerte (senza ossigeno).
Tale processo si può attivare attraverso fonti di calore da combustione, apparecchi a ultrasuoni, a microonde, o a induzione.
Con la pirolisi dei granulati della gomma di vecchi pneumatici in una camera a temperatura variabile e controllata, si ottiene la frattura chimica (“Crak”) dei composti e la generazione di una frazione solida, residuo carbonioso (“Char”), e di una gassosa, componenti organici gassosi alle temperature di scarico della camera di pirolisi.

Che cos'è Brioil

Brioil è un impianto basato su un progetto con brevetti depositati per trattare granulato di PFU con un processo di pirolisi. La tecnologia, sviluppata da Brioil introduce tecnologie nuove di trattamento termico e di utilizzo come combustibile diesel dei liquidi pirolitici.

FUNZIONALITà

SISTEMA BRIOIL

La tecnologia sviluppata da Brioil introduce una tipologia di trattamento dei rifiuti e/o materie seconde alternativa alla discarica e agli inceneritori. Ad oggi il sistema Brioil ha ottenuto risultati significativi con il trattamento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) e delle materie plastiche , recuperando il massimo contenuto energetico e producendo combustibili alternativi e residui carboniosi

Descrizione del processo di lavorazione

  • Rifiuti e/o materie vengono introdotti in modo continuo all'interno della camera di pirolisi con un sistema di caricamento a coclea
  • I rifiuti e/o materie saranno riscaldati nel reattore per effetto dell'induzione termica e/o resistenza elettrica fino a temperature modulate. Quanto consente la scissione della materia solida in gas e materia carboniosa.
  • II gas, per effetto fisico, sale verso l'alto del reattore, viene introdotto dentro a degli scambiatori di calore, che hanno il compito di raffreddare il gas e trasformarlo allo stato liquido.
  • La materia carboniosa, (chor) rimane sul fondo del reattore e tramite una cocleo, viene scaricata in una tubazione, ed immessa direttamente in contenitori appositi.
  • II liquido prodotto (combustibile alternativo) viene introdotto in un sistema di filtraggio e poi introdotto nel motore generatore per la produzione di energia elettrica.
  • In alternativa il liquido può essere utilizzato come combustibile alternativo.